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  MUSIC-BOX ✪ AUDIO-LAB  

I suoni della musica possono essere appena udibili o così forti da far quasi male alle orecchie. Come sappiamo nella fisica del suono (acustica) si parla di ampiezza d'onda sonora in riferimento alla forza di un suono. I musicisti invece parlano di intensità del suono e quindi di dinamiche musicali.

In campo scientifico l'ampiezza di un suono è dunque un particolare numero, un valore assoluto di solito misurato in decibel (dB).

Le dinamiche musicali sono invece valori relativi, dipendenti dal contesto: un’orchestra che suona fortissimo sarà molto più forte di un solo violino in fortissimo.

Tradizionalmente e storicamente i segni, o simboli, dinamici sullo spartito, quelli che vediamo nella tabella qui a sinistra, sono riferiti a specifiche parole in italiano.

Oggi invece vengono spesso usate indicazioni dinamiche anche in altre lingue.

Il “pianoforte” stesso fu chiamato in questo modo dato che, a differenza dei precedenti strumenti a tastiera come il clavicembalo, può suonare suoni con differenti dinamiche. Il clavicembalo è uno strumento a tastiera con corde pizzicate le cui possibilità di variazione dinamica sono praticamente assenti.

ascolta: la dinamica musicale
(estratto audio-podcast RAI con brani di Rameau, Ravel, Schoenberg, De Machaut, Adams, Haydn, Anderson, Beethoven)

Un compositore che scrive una f seguito da una p indica un passaggio netto dal forte al piano. Se invece vuole che il passaggio sia graduale, egli usa altri termini come crescendo (per suonare gradualmente più forte), decrescendo o diminuendo (per suonare gradualmente più piano) e simboli quelli come qui a seguire.

La figura a sinistra ci mostra infatti tre modi diversi di indicare sullo spartito i momenti di passaggio graduale della musica dal piano al forte e viceversa.

Un ottimo esempio di come la dinamica musicale possa dare espressione e significato alla musica ci è dato dal brano "Bydlo" scritto da Modest Mussorgsky qui proposto nella versione orchestrata da Maurice Ravel.

L'autore descrive con la musica il quadro di un amico pittore raffigurante un bydlo, ossia un carro contadino trainato da buoi tipico delle campagne polacche.

Il "quadro" musicale inizia con una melodia (tuba) nel registro grave in pp, l'andamento è lento con i timpani a segnare il passo pesante degli animali da traino. Il brano prosegue con un crescendo fino al ff centrale dato dall'entrata delle percussioni, suggerendo l'avvicinamento e il passaggio del bydlo davanti a noi.

Questa "vista" viene poi ribadita dal successivo diminuendo, ossia con l'allontanarsi del possente carro che, al culmine del pp finale, in pratica scompare poi all'orrizonte. La sequenza pp-crescendo-ff-diminuendo-pp ci descrive così un'immagine tramite la dinamica, il principale elemento significante del brano.